Hanna Arendt (Linden, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975). Studentessa di filosofia all’Università di Marburg, segue le lezioni di Martin Heidegger, con cui intreccia una relazione sentimentale, ma quando, più tardi scopre le simpatie naziste del filosofo, se ne allontana. La Arendt si laurea con una tesi sul concetto di amore in sant’Agostino, pubblicata nel 1929. Poiché l’avvento del nazismo le preclude, viste le sue origini, la possibilità di una carriera accademica, lascia la Germania e si trasferisce prima in Francia e poi negli Stati Uniti, dove risiederà fino alla morte. Tra le sue opere, “Le origini del totalitarismo”, “Ebraismo e modernità” e “La banalità del male”.
IL TEMPO E LA STORIA (45′) La banalità del Male
RAI FILOSOFIA Caffè Filosofico, Arendt e la banalità del male – Adriana Cavarero (65′)
Speciale di Rai Filosofia su Hannah Arendt
TESTI
La banalità del male di Hannah Arendt (estratto)
La banalità del male di Hannah Arendt (testo integrale)
Il processo di Eichmann (RAI STORIA)
http://www.raistoria.rai.it/embed/il-processo-eichmann/24288/default.aspx
Scena finale del film di Margarethe von Trotta Hannah Arendt
Il processo Eichmann, riprese originali del processo
Pingback: Libri per l’estate: dalla quarta alla quinta | Filosofia e storia
Pingback: Ausmerzen. Vite indegne di essere | Filosofia e storia
Pingback: Buone letture per l’estate (dal quarto al quinto anno) | Filosofia e storia